Da circa dieci anni si parla di Industria 4.0, prima in Germania e poi nel resto d’Europa, eppure non tutti hanno esattamente capito di che cosa si tratta. Quali sono i vantaggi che potrebbe ottenere un’azienda medio grande per la realizzazione di un nuovo magazzino o l’ottimizzazione di quello esistente? Dipende dal tipo di azienda e dalle sue dimensioni, ma sicuramente il 2021 è l’anno in cui investire per usufruire al massimo degli incentivi, soprattutto per i magazzini della manifattura, della logistica e della grande distribuzione organizzata sono molti i vantaggi che si possono ottenere. Le opzioni disponibili sono molte e dipendono dalla tipologia di scaffali che servono nell’azienda a seconda delle automazioni: si va dai trasportatori per pallet ai radio shuttle, dai trasloelevatori per pallet ai portapallet su basi mobili. Se quello che serve è un magazzino automatizzato per cassette, si va dai miniload ai trasportatori per cassette sino ai magazzini verticali.
Il Piano di Transizione 4.0 inserito nella Legge di Bilancio 2021 prevede infatti numerosi vantaggi rispetto al passato. Ora si può godere del credito d’imposta per gli investimenti in beni materiali 4.0 aliquota al 50% nel 2021 e del 40% nel 2022 fino a 2,5 milioni di euro. Una cifra che solitamente è più che sufficiente per la realizzazione di un magazzino automatizzato.
Non è sempre facile capire che cosa ricada in quale categoria, motivo in più per rivolgersi ad esperti e tecnici. Ad esempio, il magazzino automatizzato può rientrare nei beni materiali (allegato A) con l’aliquota del 40%, ma solo se è interconnesso. Altri beni possono essere catalogati nei beni strumentali, ad esempio l’acquisto di un nuovo carrello elevatore.
Da considerare che il credito d’imposta viene erogato, elevato al 20%, anche per i beni immateriali associati, incluso il software 4.0. Quindi oltre al magazzino si può automatizzare al massimo anche la gestione, con un software WMS (warehouse management system).
Inoltre, il credito d’imposta per la formazione 4.0 nel 2021 è del 50% per le piccole imprese, con un tetto di 300mila euro, e del 40% per le medie imprese, con un tetto massimo di 250mila euro. Anche questa voce di spesa viene quindi fortemente incentivata dalle misure che vogliono aiutare le imprese italiane ad aumentare la propria competitività, soprattutto nei confronti con l’estero.
Quello che una volta era oggetto di iper-ammortamento, poi CRI beni Strumentali nella legge 160/2020, diventa nella L 178/2021 un credito di imposta per i beni strumentali. Il magazzino 4.0 ne è una componente a pieno titolo! Infatti, nell’Allegato A vengono espressamente citati i beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti. Questo è proprio quello che si intende con un magazzino automatizzato.
Inoltre, sono inclusi anche i dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro, citando i sistemi di sollevamento e di traslazione.
Quando possono questi beni dell’Allegato A usufruire dei vantaggi del credito d’imposta? Quando sono interconnessi al sistema aziendale.
Per questo un’azienda che vuole usufruire del credito d’imposta ha bisogno di un’attenta analisi della situazione e di un progetto che modifichi il paradigma del modo di lavoro. La digitalizzazione 4.0 è un’opportunità, e il 2021 è l’anno in cui usufruirne a pieno titolo. La scheda seguente sintetizza l’incremento delle aliquote agevolative, dei massimali agevolabili e il prolungamento del periodo agevolato.
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